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ANNOTAZIONI

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confessavano che si era perduta la lingua latina, sbandissero il tu, il quale non si vergognavano di dar fino a’ padroni loro, perché dalla rozzezza de’ loro costumi, piú che dalla perdita de’ dittonghi, potea esser nato che fossero chiamati da tutto il mondo con il sopranome di asini».

Per l’intendimento di questo bonario scherzo si rammenti che anche il Boccalini, nato a Loreto, era marchigiano.

154 27 Un tenue spunto per questo gioco di parole trovava forse il menante nelle Rime di Cesare Caporali, che nel capitolo sulla Corte (II, vv. 163-8) aveva scritto:

E tanto piú, perché sovente il Caro mi solea dir, che questa voce Giano in lingua etrusca volea dir somaro,

E qual (con riverenza) marchigiano interpretar si deve « asin di Marca», tal « asino di corte » cortigiano.

Ragguaglio XXXVIII. — È in A, al n. 12. Varianti: 156 10 «Gratamente da Sua Maestá e da tutto il sacro collegio dei vertuosi

fu»; 156 14 «che avevano scritti i fatti di lui»; i5 6 22 «collegio, dove sedeano i piú famosi scrittori delle istorie»; 156 25 «Livio, padre dell’istoria... sacro collegio » ; 157 32 «impresa di Napoli molto piú si convenisse il titolo di gran tradimento, che di onorato acquisto»; 1587 « azione, piena di una inaudita perfidia »; 158 9 « che ad azioni tanto infedeli e crudeli si aggiungea»; 158 it «indegno di un privato fantaccino, nonché»; 158 23 « sebben Pompeo occultò piú la sua ambizione»; 158 24 «che alla riputazione»; 158 30 «acquistato una fama grande ed un seguito numerosissimo di signori obbligati»; 1594-6 sostituito con: «Di piú Livio disse, che molto maggiore fu il secondo errore, di non saper assicurar la grandezza della sua fortuna contro la crudeltá e l’ingratitudine, che egli conoscea grandissima nel suo Re, facendo a lui il tiro, che ogni uomo prudente avrebbe aspettato da esso Ferdinando: tutti errori gravissimi ed affatto indegni di uno che, affettando il titolo di magno, volea esser predicato il protosavio del mondo»; 159 14 «titolo di buono »; 159 18 « per finirvi i suoi giorni senza onore e senza regno»; manca il resto, sostituito dal periodo: «e con questa conclusione Consalvo fu licenziato, il quale, perciò che facea strepito grande e senza rispetto alcuno esclamava che gli si facea torto, gli fu con acerbe parole risposto da Livio, che gli Spagnuoli preten