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ANNOTAZIONI

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al prencipe e che hanno animo arrabbiato di voler vendicare l’offesa fatta loro della libertá occupata, ma somma sciocchezza, ridicola ignoranza, mercé che i veri strumenti»; 141 6 «usarla, ed è cosa nota ad ogni politico, che un popolo nuovamente soggiogato, che per lo passato sia vissuto in libertá e che con il prencipe nuovo pretenda nec totani libertatem, nec totani servitatela, è cosa impossibilissima che possa esser governato con la clemenza, con la mansuetudine, percioché il morso di tutta la servitú, con la quale il prencipe può solo frenar i sudditi suoi, non con altro piú dolce miele si può ungere, acciò sia ricevuto in bocca da un popolo poliedro, che con le mannaie, con i capestri e con il fuoco. Di piú»; 141 31 -i42 18 «Di maniera... occupata» manca e si trova aggiunto a margine in forma piú concisa; 142 30 « regnava; onde, avendo tutto il senato votato, vinse la parte che dichiarò Tiberio assolutissimo tiranno e però indegno d’esser veduto nella classe dei prencipi legittimi, perché, l’imperio romano nella casa de’Giulii e de’ Claudii essendo stato mero furto di Cesare, ogni legge volea che delle cose rubate altri non potesse testare »; e cosi finisce il

ragguaglio.

137 gi Giacomo di Borbone, conte di La Marche, giá vedovo di Beatrice di Navarra, sposò il 14 luglio 1415 Giovanna II regina di Napoli; imprigionato l’anno seguente dai baroni ribelli, fu liberato solo nel 1419 e dovette abbandonare il Regno; mentre cogli anni la sua inquietudine si mutava in follia, si fece frate francescano ed in convento mori nel 1438.

139 5 Allude alla lex Cornelia de sicariis et veneficis, che comminava la pena di morte (emanata da L. Cornelio Siila dittatore, nell’81 a. C.).

Ragguaglio XXXIV. — È in P, in copia con correzioni autografe, al n. 100.

144 6 dopo «necessari» seguiva, poi cassato: «Tanta riputazione apportò a Sua Maestá questa deliberazione, per la buona intenzione e per l’infinita virtú che Sua Maestá mostrò verso il genere umano, che dalla bocca di tutti meritò esagerate lodi ». Minime varianti. Nell’indice autografo della c. 235 s’intitola: « Collegio di medici fatto a voce di Ippocrate ».

143 19 Gabriele Falloppia (1523-1562), sommo anatomista modenese, professore a Pisa ed a Padova di chirurgia, anatomia e semplici.