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CENTURIA SECONDA - RAGGUAGLIO XCI 305

scerati amici erano tenuti ch’avesse il palatino ucciso; per le quai cose la polizza, che si è detta, prima fu tenuta falsa, ma Tessersi quei palatini, che ’l giorno medesimo furono veduti in Parnaso, ritirati ai palatinati loro, intiera fede acquistò a quella scrittura. Apollo, che sopra ogn’altra cosa ama la pace del regno di Polonia, fortemente temendo che per cosi grave accidente, che nelle mani aveva poste le armi a’ primi signori di quel regno, si fosse turbata, in suo nome fece subito trattar la pace tra gli uccisori e i figliuoli dell’ucciso: i quali, con quella riverenza che si conveniva loro, fecero saper a Sua Maestá che, per darle contento, prontamente volevano scordarsi l’ingiuria e ’l danno che, per la morte del padre loro, gravissimo avevano ricevuto; ma che, per poter asciugar le lagrime degli occhi e medicar la ferita del cuore, solo desideravano la soddisfazione, che gl’inimici loro manifestassero se il misero padre loro tal disgusto aveva dato a que’ suoi amici, ch’avesse meritato risentimento tanto crudele. Convenevolissima ad Apollo parve la domanda di que’ signori, e incontanente comandò che ai delinquenti fosse notificata: i quali risposero che, molto tempo prima essendosi eglino avveduti della brutta ingratitudine che quel palatino usava verso il re suo benefattore, piú volte, anco con severe ammonizioni, si erano forzati rivocarlo da quella azione, che in un suo pari tanto era scelerata; ma che, ’l tutto essendo stato indarno, l’interesse della pubblica riputazione della nobiltá polacca gli aveva violentati a vendicar col pugnale l’immensa ingiuria che da quell’ingrato le era fatta. Letta ch’ebbe Apollo questa giustificazione, si dice che confessò che, accadendo che per fini virtuosi e per lo solo termine di onore molti eccessi venivano commessi al mondo, facea bisogno che i giudici e i prencipi alcune volte non solo compatissero i delinquenti, maseveramente incrudelissero contro gli offesi; e appresso a’ figliuoli del palatino ucciso mandò la polizza della giustificazione. I quali, di virtú d’animo dissimili essendo del padre loro, si presentarono avanti Apollo; al quale dissero che, conveniente reflessione avendo essi fatta sopra il modo di procedere che il lor padre aveva tenuto verso il suo re tanto benemerito, e la cagione che spinti aveva

T. Boccali ni, Ragguagli di Parnaso - n.

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