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RAGGUAGLIO LXXV

Isabella di Aragona, duchessa di Milano, dalla sua contraria fortuna perpetuamente trovandosi perseguitata, nella cittá di Efeso si riduce in istato infelicissimo.

Quella serenissima duchessa di Milano Isabella di Aragona, la quale, percioché con raro esempio d’infelicitá in pochi mesi perdette l’avo, il padre, il fratello e il nipote, tutti re di Napoli, lo stesso paterno regno di Napoli e il ducato di Milano, patrimonio del suo marito e di suo figliuolo, nella sottoscrizione delle lettere che altrui scriveva, dopo il suo nome di Isabella di Aragona duchessa di Milano, meritamente aggiungeva « unica nelle disgrazie»; perché la fortuna, che una sol volta ha cominciato a perseguitar alcuno, non mai fornisce di malignare, fintanto che vivo non l’ha sepolto nella tomba delle piú deplorande miserie, talmente sempre è andata deteriorando la condizion sua infelice, che con lagrimevole esempio della vicissitudine delle umane grandezze, oggigiorno nella cittá di Efeso, la quale fino dal primo giorno ch’ella capitò in Parnaso si elesse per sua stanza, sostenta la tribulata sua vita col vile esercizio di andar per le strade vendendo l’ésca e i focili per accendere il fuoco.