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parve che l’opinione di quelli prevalesse, che votarono che Tacito co’ suoi scandalosi Annali e con le sue sediziose Istorie fosse scacciato dal consorzio degli uomini. Ma Sua Maestá, per non invilire il prencipe degl ’istorici politici e per non disgustare i galantuomini privandoli delle loro delizie, si contentò che fosse fatto sapere a Tacito: che degl’istromenti di quegli occhiali, ai prencipi veramente perniciosi, meno numero ne fabbricasse che gli fosse stato possibile; e che sopra tutte le cose ben aprisse gli occhi a non ne far parte eccetto che a persone scelte, a’ secretari e a’ conseglieri de’ prencipi (tutto affine che servissero per facilitar loro il buon governo de’ popoli); e che sopra tutte le cose, per quanto amava la buona grazia di Sua Maestá, si guardasse di non li comunicar a quei sediziosi, che ne’ tempi torbidi per lucentissimi fanali potevano servir a quella semplice razza di uomini, che con facilitá grande si governava quando, non avendo la luce delle lettere, si poteva dire che fosse orba e senza la guida.