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RAGGUAGLIO XLVII

Avendo Apollo ad ogni nazione fabbricato il suo spedale de’ matti, per lo poco numero che se ne trovano tra’ Fiorentini, lo sopprime; e le intrate di lui applica a quello de’ Lombardi, per l’eccessivo numero che ve ne concorrono aggravato da soverchia spesa e grandemente indebitato.

Perché con la lunga sperienza si è venuto in chiara cognizione che nazion alcuna non si truova la quale non produca copia grande di pazzi, Apollo, per soccorrer, come è suo costume, in tempo opportuno alle miserie degli uomini, giá molte centinaia di anni sono a ciascuna nazione fabbricò il suo spedale de’ matti; i quali, affine che in essi con l’abbondanza di tutte le cose necessarie fossero curati quei che dalla divina giustizia col severo castigo della diminuzione della mente de’ misfatti loro erano puniti, dotò di molte ricche rendite. E percioché lo spedale della nobilissima nazion fiorentina, per lo poco numero de’ pazzi che ella produce, fa niuna o pochissima spesa, e per lo contrario vedendosi che ’l concorso de’ pazzi lombardi cosi è grande, che lo spedai loro non è capace per riceverli tutti, né può supplire alle gravi spese ch’egli è forzato fare, Sua Maestá alcuni giorni sono di moto proprio soppresse lo spedale de’pazzi fiorentini, e le intrate di lui applicò a quello de’ lombardi, per la maggior parte impazziti nella brutta indignitá di far Io sgherro, a sommo onore tenendosi quella nobil nazione la brutta vergogna di menarsi dietro una lunga codaccia d’infami tagliacantoni.