Pagina:Boccalini, Traiano – Ragguagli di Parnaso e scritti minori, Vol. II, 1948 – BEIC 1771928.djvu/166

RAGGUAGLIO XXXIX

Molti nobili francesi appresso la Monarchia loro fanno instanza che, conforme l’uso delle nobiltadi delle republiche, sia lor lecito esercitar la mercatura; e da lei bruttamente sono scacciati.

Molti nobili francesi alcuni giorni sono andarono a visitar la serenissima Libertá di Vinegia, e tuttoché grandemente ammirassero le leggi egregie del viver libero, gli ordini eccellentissimi co’ quali ella si mantiene in quella incorrotta libertá ch’ora tanto rara è tra le genti, infinitamente ancora lodarono e invidiarono la grandezza della nobiltá veneziana: e sopra tutte le altre cose gran maraviglia apportò loro il vedere che i primi senatori di cosi eccelsa republica liberamente esercitavano quella mercatura, che i loro re di Francia avevano dichiarato esser cosa sordida; e molto strano parve loro che alla nobiltá francese cosi fermamente fosse stato dato a credere che l’esercizio delle armi, il quale ordinariamente distrugge le proprie facoltadi, piú nobile fosse di quella mercatura che la ca c a empie d’oro. Onde alcuni Francesi della piú scelta nobiltá pochi giorni sono comparvero avanti la Monarchia loro, la quale umilissimamente supplicarono che rimanesse servita di voler per un suo pubblico editto dichiarare, a’suoi nobili francesi cosi onorata cosa essere attendere a’ traffichi della mercatanzia, come in molta riputazione ella era tenuta nelle famosissime republiche di Vinegia, di Genova, di Ragugi, di Lucca e di altre molte. A questa tanto improvisa richiesta fuor di modo si alterò la Monarchia francese: e, non altramente che se cosa disonestissima le fosse stata domandata, con villane parole e con brusca ciera da sé discacciò que’ nobili; i quali, a grave ingiuria recandosi che con tanta acerbezza venisse ributtata una richiesta che essi stimavano giustissima, comparvero subito avanti Apollo, al quale minuto conto diedero di quanto tra essi e la loro Monarchia era passato, e appresso a Sua Maestá fecero la medesima instanza. Apollo,

T. Boccalini, Ragguagli di Parnaso - li.

il