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mali gravi, fossero obbligati a dar subito minuto conto al collegio degli accidenti dell’infermo, della qualitá del male, degli accessi delle febbri: e che in casi tali diligentissimi dovessero essere nell’inviar mattina e sera le urine e gli escrementi degl’infermi a’ signori del collegio, affine che con soddisfazion maggiore degli ammalati avessero potuto ordinar i medicamenti necessari. Con somma ubbidienza posero i medici in esecuzione quanto dai signori del collegio venne loro comandato. Ma poche settimane passarono, che ’l mondo tutto venne in chiara cognizione che quegli ordini, che con tanto zelo di pubblica caritá furono dati, non operavano quel buon effetto che Sua Maestá si era dato a credere; percioché i medici, i quali assistevano alla cura degl’infermi, nel pigliar nelle alterazioni e mutazioni de’ mali le debite risoluzioni tanto stavano perplessi, che nemmeno ne’ casi repentini co’ subiti e necessari medicamenti ardivano di soccorrer l’ammalato: ma, obbedienza maggiore mostrando verso il collegio che caritá con l’infermo, senza espresso ordine de’ superiori ricusavano di voler por mano anco a que’ mali che non pativano dilazione. E per certo cosa infelicissima era il veder che quel tempo, che fruttuosamente doveva essere speso nella cura dell’infermo, da que’ medici inutilmente fosse consumato in scriver eleganti relazioni e molto dotti consegli agli eccellentissimi signori della congregazione, a’ quali con diligenza esquisita mandavano le fecce e le urine degl’infermi: le quali percioché per la lunghezza della strada si corrompevano, accadevailgrandisordineche, da’ medici del collegio perfettamente non potendo esser conosciute, le ricette, che da essi erano inviate, molte volte affatto contrarie erano al bisogno dell’infermo. Oltre che spesse volte accadette che ’l male, del quale si era dato conto molto minuto, nella lunga tardanza della risposta mutava natura, per lo che di nuovo faceva bisogno inviar altre relazioni e nuovi discorsi : disordine che operava che gl’infermi perivano di mera necessitá, poiché mentre si aspettavano i medicamenti lontani, molte volte gli empiastri, i clisteri e le medicine giungevano dopo la morte dell’ammalato; tutti inconvenienti tanto brutti, che cagionarono che le infirmitadi e le morti degli uomini