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di Parnaso erano dodici, e che larga strada aveva Sua Maestá di dare a lei la soddisfazione che desiderava, eleggendone un altro in luogo del Covarruvia: espediente tanto piú facile, quando i Savi grandi tutti erano soggetti di esquisitissime lettere e di valor singolare. Da tutti i circostanti chiaramente fu conosciuto che per cosi fatta instanza grave disgusto senti Apollo; il quale con alterazion grande di animo alla Monarchia francese rispose esser risoluzione sopramodo iniqua a que’ ministri dar disgusti e scemar la riputazione, che co’ sudori loro dal prencipe avevano meritati i carichi piú principali ; e che allora che da un senato, da un collegio prencipe alcuno cavava un soggetto per inalzarlo a grado maggiore, il voler sceglier il piú virtuoso era sempre negozio pieno di pericoli, poiché in somigliante elezione anco la santissima intenzione del prencipe veniva interpetrata parzialitá, percioché in occasioni simili il vero giudice del valor de’ molti era l’anzianitá del tempo; e che ’l Covarruvia, essendo il decano del senato de’ Savi grandi, tal vantaggio aveva di fatiche, tal avanzo di merito, che senza apparente nota del prencipe non poteva esser tralasciato da lui: mercé che in ogni senato quel soggetto meritava il primo premio, che nelle continove fatiche piú lungo tempo aveva sudato; precetto santissimo e giustissimo, il quale allora che inviolabilmente era osservato, ogni onorato virtuoso per meta e ultimo scopo del corso delle sue fatiche si proponeva il ben servir il suo prencipe: ove, altramente facendosi, con l’ultima ruina deH’amministrazione della retta giustizia e con estrema confusione di tutti i negozi, anco i suoi Savi grandi, senato nel quale stava appoggiato il buon governo del suo Stato, e tutti gli altri suoi virtuosi magistrati, lasciata l’onorata strada del merito e delle virtuose fatiche, si sarebbono rivoltati a commettere la scelerata idolatria di adorar chi nella sua corte co’ favori piú avesse potuto aiutarli. Che però, per li gravissimi rispetti ch’aveva detti, egli, non per passione di animo affezionato alla persona del Covarruvia, ma per obbligo strettissimo ch’aveva ai meriti di lui, col grado del tesorierato voleva premiar le fatiche di quel virtuoso, e dare animo agli altri Savi grandi di sudar volentieri ne’ carichi loro, poiché vedevano il