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I numeri comuni rinviano alla pagina, quelli abbassati alla riga. Le lettere alfabetiche maiuscole designano i codici descritti nella Mota in calce al volume III.

Dedicatoria. — Si tratta della stessa missiva, qui alquanto rimpolpata, che giá il 20 giugno 1609 aveva accompagnato al Borghese una prima raccolta di ragguagli Mss. (cfr. nel voi. Ili la lettera XVI). Se ne ha copia alla c. ior del codice Borgiano lat. 730 della Vaticana, eh’ è una miscellanea appartenuta a G. Pastrizio, lettore di teologia nel collegio di Propaganda Fide, morto nel 1708; il raffronto mostra ch’essa è trascritta dalla stampa.

3 4 Scipione Caffarelli (1576-1633), figlio d’una sorella di Paolo V, ebbe da questi, con la porpora cardinalizia (1605), il nome dei Borghese e la segreteria di Stato. Il Boccalini gli era stato presentato al cadere del 1608, con calorosa commendatizia, dal card. Caetani, e ne aveva ottenuto protezione ed un nuovo impiego a Matelica dopo le disavventure patite nel governo di Argenta.

3 7 II vasto commento a Tacito, che il Boccalini stimava l’opera sua maggiore, vide la luce postumo, nel 1677, in Amsterdam, pei tipi del Blaeu (Cosmopoli, G. B. delle Piazze) e fu l’anno seguente ristampato a Ginevra; entrambe le edizioni sono largamente incomplete e manipolate; piú di 60 Mss. nelle biblioteche d’Europa sono a disposizione del futuro editore.

A chi legge. — 5 2 Gnatone è l’avido parassita dell’Eunuco, la commedia terenziana che il Boccalini aveva tradotto in gioventú.

5 24 « unir l’utile col dolce » è il canone della poetica oraziana {De arte poèt., 343); cfr. anclie la p. 4 del voi. II.

Ragguaglio I. — io 14 Cfr. nel voi. Ili, Appunti e frammenti, n. 62.