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RAGGUAGLIO LXXV

La ruota di Parnaso, avendo deciso un punto a favor degli uomini militari nella differenza che essi hanno co’ letterati, per essersi avveduta di malamente aver giudicato, si ritratta.

Con animi ostinatissimi si tratta ancora in Parnaso tra i letterati e gli uomini militari la maggioranza tra le armi e le lettere, e nell’ultima ruota di Parnaso fu risoluto che si disputasse il dubbio, se almeno all’esercizio della guerra si potea dar nome di scienza e di disciplina: e perché il dubbio fu stimato di tanta conseguenza, che dalla decisione di lui dipendeva la total vittoria della causa, con somma diligenza da amendue le parti furono informati gli eccellentissimi signori auditori, e Vegezio in particolare non lasciò indietro diligenza alcuna per riportar la sentenza favorabile. Molto sottilmente fu disputata e ventilata la materia, e parea che la ruota tutta inclinasse a favor delle lettere; ma tale fu lo sforzo che fecero i prencipi, che fu risoluto che gli uomini militari nell’esercizio della guerra potessero usar gli onorati nomi di scienza e di disciplina. Con estrema displicenza de’ letterati fu pubblicata la decisione : i quali per tutto esclamavano che in infinito si deturpavano le buone lettere, se esse, che ornano l’animo di buoni precetti, erano forzate comunicar gli onoratissimi nomi loro con quell’arte militare, ch’empie il corpo di ferite e sporca l’animo de’ vizi piú brutti. In questa disperazione si trovavano i letterati, quando all’ improvviso furono veduti comparire in Parnaso tutti i macellai dell’ universo : la quale sporchissima gente, tutta lorda di sangue, e che in mano aveva spaventevoli mannaie e crudeli coltelloni, tanto orrore mosse ne’ letterati, che, temendo di qualche sacco generale e di esser tutti tagliati a pezzi, fuggirono dalla piazza e si ascosero nelle case loro, dove si fortificarono. Ma si rasserenarono gli animi di tutti, quando quella brutta nazione fece segno di pace e domandò di esser ascoltata. Allora Apollo, affine d’ intender