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RAGGUAGLIO LXIV

Giovanni Bodino ad Apollo presenta i suoi sei libri della Republica] ne’ quali essendosi scoperto ch’egli per buona approva la libertá della coscienza, vien condannato alla pena del fuoco.

Giovanni Bodino, famoso letterato franzese, fin dal primo giorno ch’egli ardi di presentare ad Apollo i sei libri della sua Republica , fu posto, come ben meritava, in una oscurissima prigione; percioché in modo alcuno non volle Sua Maestá che senza esemplar castigo passasse la scelerata opinione che si .scopri che nella sua Republica avea pubblicato al mondo, esser ottimo consiglio per quiete degli stati concedere ai popoli la libertá della coscienza. Opinione, che da Sua Maestá e da’ migliori letterati politici sempre è stata riputata non meno empia che falsa, come quella che fa conoscere i seguaci di lei piú tosto per ingegni sediziosi, che per uomini intendenti delle cose di stato; non altra cosa piu perniziosa trovandosi in un principato, che levargli l’unitá. Severo processo in questa causa è stato fabbricato contro il Bodino: il quale ieri dalla gran corte del parlamento, come seduttore de’ popoli, ministro dell’ambizione di uomini sediziosi, pubblico e notorio ateista, fu condannato alla pena del fuoco. Chiedeva il Bodino misericordia a Sua Maestá, dicendo che falsissima confessava la sua opinione e che come empia l’abiurava : ma che dall’ Imperio ottomano, che con somma pace del suo stato ammette ogni religione, essendo stato ingannato, supplicava tutti che con esso lui si procedesse con qualche termine di pietá. Allora contro il Bodino piú incrudelirono i giudici, e con isdegno grande gli dissero che tanto maggiormente meritava severo castigo, quanto sceleratissima cosa era che un uomo cristiano, e particolarmente in negozio di religione, avesse ardito pubblicar alle genti precetti pigliati da quei turchi, che, vivendo in una sceleratissima impietá, anco nelle cose profane, non che nelle sacre, devono essere avuti in somma