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geva la molta differenza ch’era tra l’una e l’altra « Eccellenza ». Alla maestá di Apollo cosa affatto nuova parve che i prencipi presumessero di goder l’« Eccellenza » con titolo oneroso ; e disse loro ch’eglino col danaro sborsato aveano comprato la sostanza dello stato che possedevano, non la vanitá del titolo. Ma che i dottori, che prima possedevano la sostanza della scienza appresa co’ sudori delle perpetue vigilie, con molta ragione potevano dire allora aver comprato il titolo di « Eccellenza », che sborsarono i danari per aver il grado del dottorato. A questo, con un sospiro che usci loro dagli ultimi precordi, risposero i prencipi che la veritá era in contrario; poiché molti di essi per caro prezzo avevano comperato il titolo senza stato, quando ad un castello o altro luogo, che prima con titolo di barone, di signore o di marchese possedevano, dal prencipe loro supremo aveano comprato il titolo di duca e di prencipe, solo per esser onorati con l’« Eccellenza ». Tanto disgusto senti Apollo di questo fatto, che incontanente con un suo editto agl’ imperadori e a’ re comandò che per l’avvenire, come da cosa illecita, da cosi fatta mercantanzia si dovessero astenere; e a quei semplicioni che incorrevano nel disordine di gettar il denaro nella compra del fumo senza l’arrosto, concedette tutti i privilegi e le prerogative con le quali le sacrosante leggi con paterna caritá soccorrono l’ indennitá delle vedove, de’ pupilli, de’ matti e delle altre persone miserabili nel domandar la restituzione in integrimi, ex capite enormissimae laesionis. Appresso poi Apollo, per levarsi d’attorno la fastidiosa controversia de’ prencipi e de’ dottori, la commise all’eccellentissimo tribunale de’ savi grandi delle arti liberali, i quali senza figura e strepito di giudicio, con solo udir la veritá del fatto, in un solo contradittorio giudicio dovessero terminarla. Avanti questi dunque essendo comparsi i duchi e i dottori, dopo un contrasto di piú ore sentenziarono quei signori che, sebbene il titolo dell’« Eccellenza » che usavano i dottori e che si dava a’ prencipi, era della medesima materia, qualitá e sostanza, che nondimeno ne’ prencipi con l’« Eccellenza » si onoravano i beni della fortuna, ne’ dottori quelli dell’animo. Parve allora ai duchi di aver avuta la sentenza favorabile; onde con un riso di disprezzo ai dottori