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120 RAGGUAGLI DI PARNASO

poteva condursi a buon fine senza apertamente inimicarsi il senato e tutta la nobiltá romana, per instinto di genio onorato sopramodo avida della libertá e però grandemente gelosa dei privilegi della patria; per li quali rispetti i Tarquini anco con le indignitadi tenacemente doveano forzarsi di non mai perdere quell’affezione del popolo romano, che non solo li manteneva in istato, ma che poteva consolidarli in una perfetta monarchia: appoggio che quando per l’ ignoranza loro perderono, eccellente occasione diedero alla nobiltá di unirsi, in qualsivoglia picciolo accidente che fosse occorso, con la plebe, e armar loro contro, come appunto per la violenza che fecero a lei, accadette. Appresso poi disse Apollo a Lucrezia che, quando da lui ella avesse ottenuto il luogo che desiderava in Parnaso, altrui solo avrebbe dato il trivial documento che i prencipi nelle libidini loro sopra tutte le cose doveano fuggir di macchiar il sangue delle famiglie grandi dello stato loro. Ma che nel luogo che le era stato consegnato, ella altrui chiaramente insegnava l’ importante precetto politico, che quando un prencipe nuovo non sa tener divisa la nobiltá dalla plebe, e non ha genio da saper rendersi questa o quella grandemente parziale, e che incorre nell’ ignoranza di farsele amendue nemiche, cosi facil cosa è cacciarlo di stato, come con poca fatica altri atterra qualsivoglia smisurata rovere, alla quale prima sieno state tagliate le radici.

Con questa risposta dall’audienza fu licenziata Lucrezia ; quando Caterina Sforza, signora d’ Imola e di Forli, disse a Sua Maestá che, da alcuni congiurati suoi vassalli crudelmente essendole stato ucciso il marito, e che per lei tenendosi la ròcca della cittá, affine ch’ella con perdita di tutto lo stato non capitasse in poter dei nimici, seppe dar loro a credere che loro avrebbe consegnata la ròcca, quando si fossero contentati che per dispor que’ suoi soldati ad arrendersi vi fosse entrata, e che, per sicurezza della sua fede, in mano de’ congiurati aveva lasciati i suoi piccioli figliuoli e che entrata ch’ella fu nella ròcca, dalle mura ai congiurati minacciò che per la sceleratezza che aveano commessa, avrebbe dato loro condegno castigo. Onde i congiurati, vedendosi cosi ingannati, apertamente le protestarono che in pezzi avanti gli