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68 | LA TESEIDE |
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Le lagrime non eran mai mancate,
Perchè parlasse, agli occhi di costei,
Ma sempre in quantità multiplicate,
E ’l simil era all’altre dietro a lei,
Le’ quai con forza avien messa pietate
In ciaschedun di que’ baroni achei:
Perchè con seco ognun forte dannava
La crudeltà la qual Creonte usava.
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Teseo attento le parole dette
Ricogliea tutte, l’abito mirando
Di quelle donne, e benchè lor neglette
Vedesse, chiaro assai seco estimando,
La maestà nascosa conoscette,
E grave duol nel cuor gli venne quando
Udì de’ re la morte, e dopo alquanto
Così rispose al doloroso canto.
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L’abito scuro, e ’l piangere angoscioso,
E ’l voi conoscer pe’ vostri maggiori;
Il ricordarmi il vostro esser pomposo,
Gli agi e’ diletti e’ regni e’ servitori,
E de’ re vostri il regnar glorïoso
Hanno trovato ne’ miei sommi onori
A’ vostri preghi luogo, e la mutata
Fortuna trista di lieta tornata.