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64 | LA TESEIDE |
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In diverse brigate festeggiando,
A cavallo ed a piè erano andati
Gli Ateniesi in vêr di lui cantando
Di varii vestimenti divisati,
Con infiniti suoni ognun festando,
E con esso in Atene rientrati,
Diritto andò al tempio di Pallade
A riverir di lei la deitade.
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Quivi con riverenza offerse molto,
E le sue armi ed altre conquistate:
E poi per altra via il carro volto,
Alquanto circuendo la cittate
Con infinito d’uomini tumolto,
Dovunque gía con grida eran lodate
L’opere sue magnifiche, e con gloria
Le dicean degne d’eterna memoria.
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E mentre ch’egli in cotal guisa giva,
Per avventura dinanzi al pietoso
Tempio passò, nel qual era l’achiva
Turba di donne in abito doglioso,
Le quali, udendo che quivi veniva,
Sì si levaron con atto furioso,
Con alte grida, pianto e gran romore
Pararsi innanzi al carro del signore.