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LIBRO SECONDO 63


20


Quanto le donne allor fosser ornate,
     Ne’ teatri ne’ templi ed a’ balconi,
     E per le vie mostrando lor beltate,
     Nol potrieno spiegare i miei sermoni:
     La lor presenza tal solennitate
     Facea maggior per diverse ragioni:
     E ’n breve in ogni parte si cantava,
     E con somma allegrezza si festava.

21


Gli alti suoi cittadini apparecchiare
     Gli fero un carro ricco e trionfale,
     Il qual gli fèr là dov’era menare:
     Nè altro ne fu mai a quello eguale
     Veduto per alcuno; ed apprestare
     Gli fer con esso vesta imperiale,
     E corona d’allor, significante
     Che per vittoria venía trionfante.

22


Teseo adunque come fu smontato
     Di mare in terra, in sul carro salio,
     Degli ornamenti reali addobbato,
     E sopra quello appresso il suo disio
     Ippolita gli stette dall’un lato,
     Dall’altro Emilia fu, al parer mio;
     Poi l’altre donne, e i cavalier con loro
     A cavallo il seguir senza dimoro.