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LIBRO SECONDO | 59 |
8
Ad Ippolita dunque il suo volere
Con donnesco parlar fe’ manifesto;
La qual rispose, ad ogni suo piacere
Essere apperecchiata e anche a questo:
Ond’egli allor, che a lui fu in piacere,
Il suo navilio fe’ preparar presto,
E poi dispose del regno lo stato,
Per modo che alle donne fu a grato.
9
E fatto questo, entrò senza dimoro
In mare, e insieme Ippolita reina;
E tra più donne ne menar con loro
La bella Emilia, stella mattutina.
Quindi spirando tra Borea e Coro
Ottimo vento, da quella marina
Li tolse, lor portando in verso Atene
Il più del tempo colle vele piene.
10
Ma Marte il quale i popoli lernei
Con furïoso corso avea commossi
Sopra i Tebani, e miseri trofei
Donati avea de’ principi percossi
Più volte già, e de’ Greci plebei
Ritenuti tal volta, e tal riscossi
Con asta sanguinosa fieramente,
Trista avea fatta l’una e l’altra gente: