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52 | LA TESEIDE |
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Incontro venne sopra un bel destriere
Al suo Teseo Ippolita reina,
E più bella che rosa di verziere
Con lei veniva una chiara fantina,
Emilia chiamata al mio parere,
D’Ippolita sorella piccolina;
E dopo lor molte altre ne venieno
Ornate e belle quanto più potieno.
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E ’n cotal guisa con solenne onore
Ricevetter Teseo e la sua gente;
Nè fu guari di lì lontano Amore,
Ma co’ suoi dardi molto prestamente,
E molti ancora ne ferì nel core:
E se n’andaron molto lietamente
Fin al palagio, e quivi dismontaro,
E in su quello Teseo accompagnaro.
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Egli era bello, e d’ogni parte ornato
Di drappi d’oro e d’altri cari arnesi
Per ogni cosa ricco e bene agiato:
Ma Teseo gli occhi non teneva attesi
A ciò guardar, ma ’l viso dilicato
D’Ippolita mirando, con accesi
Sospir dicea: costei trapassa Elena,
Cui io furai d’ogni bellezza piena.