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LIBRO DUODECIMO | 423 |
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Ella aveva la bocca piccioletta,
Tutta ridente e bella da baciare,
Ed era più che grana vermiglietta
Colle labbra sottili, e nel parlare
A chi l’udia pareva un’angioletta:
E i denti suoi si potian somigliare
A bianche perle, e spessi ed ordinati,
E piccolini e ben proporzionati.
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Ed oltre a questo, il mento piccolino
E tondo quale al viso si chiedea:
Nel mezzo ad esso aveva un forellino
Che più vezzosa assai ne la facea,
Ed era vermiglietto un pocolino,
Di che assai più bella ne parea:
Quindi la gola candida e cerchiata
Non di soperchio, e bella e dilicaia.
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Pieno era il collo e lungo, e ben sedente
Sopra gli omeri candidi e ritondi,
Nè sottil troppo, piano e ben possente
A sostener gli abbracciari giocondi:
Il petto poi un pochetto era eminente
Di pomi vaghi, per mostranza tondi,
Che per durezza avien combattimento,
Sempre puntando in fuor, col vestimento.