Pagina:Boccaccio - La Teseide di Giovanni Boccaccio nuovamente corretta sui testi a penna, 1831.djvu/44

26 LA TESEIDE


50


Poichè ciascun fu bene apparecchiato,
     In verso ’l porto si tiraro i legni
     Per scendere nel luogo divisato;
     Si fero avanti li baron più degni,
     E in quel modo ch’avieno ordinato
     Gittaro in terra scale e altri ingegni:
     Ma troppo fu più forte lor la scesa,
     Che non fu ’l dilivrar cotale impresa.

51


Egli eran quasi colle poppe in terra
     Degli lor legni i Greci tutti quanti,
     E con ogni artificio utile a guerra
     Arditamente si traeano avanti:
     Ma bene era risposto, se non erra
     La mente mia, a lor da tutti i canti;
     Perocchè quelle donne saettando
     Forte, li giano ognora danneggiando.

52


Esse gittavan fuoco spessamente
     Sopra l’armate navi, il quale acceso
     Molto offendeva i Greci; e similmente
     Con artifizii e pietre di gran peso,
     Che rompevan le navi di presente
     Dove giugnean se non era difeso:
     E oltre a questo, pece, olio e sapone
     Sopra lo stuol gittavano a fusone.