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408 | LA TESEIDE |
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E certo se giammai fu lagrimato
In Grecia nessun uomo valoroso,
Si è debitamente Arcita stato
Da molti re e popolo copioso,
E con onor magnifico onorato
È stato ancora al suo rogo pomposo,
E ben soluto gli è ogni dovere
Che morto corpo dee potere avere.
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Ed ancora, siccome noi veggiamo,
Durato è ’l pianto più giorni in Atene;
E ciascheduno ancora abito gramo
Portato n’ha, qual a ciò si convene:
E noi massimamente che qui siamo,
Da cui agli altri prender s’appartiene
Esemplo in ciascun atto e seguitare,
Massimamente nel bene operare.
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Dunque da poi che parimente e’ more
Ciò che ci nasce, e sia pur chi si voglia,
Ed è fatto per noi ’l debito onore
A colui per lo quale ora abbiam doglia;
Estimo, per ragion, che sia il migliore
Se quest’abito oscur da noi si spoglia,
E lascisi il dolor, ch’è femminile
Atto più tosto che non è virile.