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LA TESEIDE

LIBRO DUODECIMO




ARGOMENTO


In questo duodecimo libello
     Disegna primamente l’autore
     Come e perchè si lasciasse il dolore
     Da tutti avuto del morto donzello:
Quindi l’aspetto grazïoso e bello
     D’Emilïa disegna, e con onore
     La fa sposare al tebano amadore,
     Chiamato prima Imeneo nel sacello:
Poi le sue nozze magnifiche pone;
     Ed il partir de’ regi dimostrato,
     Quasi per modo di conclusïone,
Debito fine fa al suo sermone,
     Dicendo, sè nel porto disiato
     Esser con venti diversi arrivato.


1


Quanto fosse crudele ed aspra vita
     Quella d’Emilia mentre queste cose
     Lì si facieno in onore d’Arcita,
     Coloro il pensin che sì dolorose
     Cose sentiro; ma essa vestita
     Di nero colle guance lagrimose,
     Senza prender volere alcun conforto,
     Solo piangeva il suo Arcita morto.