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390 | LA TESEIDE |
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E a sinistra man cortando giro,
Tre volte il rogo tutto intorniaro:
E la polvere alzata il salir diro
Delle fiamme piegava, e risonaro
Le lance, ch’alle lance si feriro
Per lo sovente intornïarsi amaro,
Che quivi si faceva intorno intorno,
Sopra i piè presti senza alcun soggiorno.
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Dieron quell’armi orribile fragore
Quattro fïate, ed altrettanto pianto
Le donne dier con misero dolore,
E colle palme ripercosse alquanto:
Poi dietro ciascheduno al suo rettore,
Come l’ordine usato dava intanto,
Sul destro braccio si voltaron tutti
Con nuovo giro, e con dolore e lutti.
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E ciò che essi sopra l’armi avieno,
Forse portato lì per covertura,
Tututti quanti insieme si traieno,
Quello gittando nella calda arsura;
Ed i cavalli ancora discoprieno
Di lor coverte e di loro armadura:
E così ’l quarto giro fu fornito
Per quella gente, come avete udito.