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LIBRO DECIMO | 343 |
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Or così va, e non si può stornare
Ciò che è stato: ond’io sono a tal punto
Qual tu mi vedi, e sentomi scemare
Ognor la vita, e già quasi consunto
Del tutto son, nè mi posso aiutare:
A tal partito m’ha or amor giunto,
A cui ho io servito il tempo mio
Con pura fede e con sommo disio.
27
Nè ’l merito di ciò che io attendea
Goder non posso, benchè mi sia dato:
Veggio di me che ciascun fato avea,
Che così fosse, in sè diliberato,
E che del mio servir voglion ch’io stea
Contento, che per merito onorato
Istato sia della data vittoria,
Che a’ futuri fie sempre in memoria.
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Ed io perciò che più non posso avante,
Voglio aver questo per buon guiderdone:
E quel che fu così com’io amante,
E la sua vita ha messa in condizione
Di morte, e di periglio simigliante
A me, io dico del buon Palemone,
Dell’amor suo per merito riceva
La donna ch’io per mia aver doveva.