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LIBRO NONO | 329 |
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Non si dee creder che valesse poco
Cotale anel, cui tutta fiammeggiante
Era la pietra assai vie più che foco:
Appresso una cintura, simigliante
A quella per la qual si seppe il loco
Dove Anfiarao era latitante,
Lieta gli die’, dicendo: porterai
Questa a qualunque festa tu sarai.
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Quinci gli diede una spada tagliente,
E ricca e bella e d’alto guernimento,
Ed un turcasso, che nobilemente
Lavorato era di gran valimento,
Pien di saette licie veramente,
Ed uno scitico arco, non contento
Di poca forza a volerlo tirare;
Poscia altro dono gli fece arrecare.
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E ciò fu un destrier maraviglioso,
Tutto guernito qual si convenia
A nobil cavaliere e valoroso,
Con armi, nelle qua’ la maestria
Di Vulcan superò mastro ingegnoso,
Ed uno scudo bel quanto potia,
Con un gran pin delle sue frondi orbato,
D’un chiaro ferro e forte e bene armato.