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LIBRO NONO | 315 |
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Passata aveva il sol già l’ora ottava,
Quando finì lo stormo incominciato
In su la terza, e già sopra montava
Il pincerna di Giove, permutato
In luogo d’Ebe, e col cìel s’affrettava
Il pesce bin di Vener lo stellato
Polo mostrar: però parve ad Egeo
D’indi partire, e ’l simile a Teseo.
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E già Arcita ne volea pregare,
Quando Teseo comandò che venisse
Un carro trionfal, che apparecchiare
Aveva fatto a chiunque vincisse:
Egli il fe’ molto riccamente ornare,
Ed Arcita pregò che su vi gisse
Fino all’ostier, se non gli fosse noia:
Rispose Arcita, ch’anzi gli era gioia.
31
E certo quando Roma più onore
Di carro trionfale a Scipïone
Fece, non fu cotal, nè di splendore
Passato fu da quello, il qual Fetone
Abbandonò per soverchio tremore,
Quando Libra si cosse e Scorpïone,
Ed e’ da Giove nel Po fulminato
Cadde, e lì l’ha l’epitaffio mostrato.