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290 | LA TESEIDE |
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Miravagli ammirando il grande Egeo
Con vista aguta del suo real loco;
E ’l simile faceva ancor Teseo,
Tutto nel viso rosso come foco,
Tanto il disio del combatter poteo;
Di che più volte si tenne per poco:
Esso vedeva e conosceva aperto
Qual di lor fosse più nell’armi sperto.
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E similmente assai chiaro notava
L’opere di ciascuno e ’l suo fedire;
E chi la morte per onor cercava,
E chi teneva per gloria ’l morire:
E chi più arte alla battaglia usava,
E chi aveva più o meno ardire,
E chi schivava, e chi faceva niente,
Tutto vedeva in sè tacitamente.
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E spesso giudicava la dubbiosa
Battaglia, e ’l fin di quella seco stesso:
Ma non poteva fermo di tal cosa
Giudicio dar, sì si mutava spesso
Il caso d’essa, che non men noiosa
Di lontano era che fosse da presso;
E ’n general per prodi e per valenti
Lodava seco tutti i combattenti.