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250 | LA TESEIDE |
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Egli era innanzi in su un gran destriere
A tutti i suoi tutto quanto soletto,
E ben mostrava ardito cavaliere,
Sì feroce veniva nell’aspetto,
Quando attraverso, e innanzi, e arriere
Gía senza posa il buon cavallo eletto:
Ed egli aveva lo scudo imbracciato,
Ed il forte elmo in testa ben legato.
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Appresso gli era col pennone in mano
Il forte Dria montato di vantaggio,
Di cuore ardito, e di poter sovrano,
Il qual seguiva il nobil baronaggio:
E ’l primo era Agamennone spartano,
E ’l secondo Peleo nobile e saggio,
Licurgo il terzo, e il quarto era Castore,
Menelao il quinto, e ’l sesto era Nestore.
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Poi Peritoo e Cromis virilmente,
Ed Ippodamo, e poi Pigmaleone,
Ciascun con nove suoi arditamente:
Ed in quel preson quella porzïone
Che giustamente lor fu contingente.
Ma d’altra parte entrò poi Palemone
Fiero ed ardito il cavallo spronando,
Negli atti bene il suo valor mostrando.