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LIBRO SETTIMO | 229 |
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Similemente quivi ogni stromento
Le parve udire e dilettoso canto;
Onde passando con passo non lento,
E rimirando, in sè sospesa alquanto
Dell’alto loco e del bell’ornamento,
Ripieno ilqasi in ogndei viucantoFonte/commento: Milano, 1964
Di spiriti, che qua e là volando
Gieno a lor posta; a’ quali assai guardando,
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Tra gli albuscelli ad una fonte allato
Vide Cupido fabbricar saette,
Avendo egli a’ suoi piè l’arco posato,
Le qua’ sua figlia Voluttade elette
Nell’onde temperava, ed assettato
Con lor s’era Ozio, il quale ella vedette,
Che con Memoria poi l’aste ferrava
De’ ferri ch’ella prima temperava.
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Poi vide in quello passo Leggiadria
Con Adornezza ed Affabililate,
E la ismarrita in tutto Cortesia,
E vide l’Arti ch’hanno potestate
Di fare altrui a forza far follia,
Nel loro aspetto molto sfigurate
Dalla immagine nostra, e ’l van Diletto
Con Gentilezza vide star soletto.