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LIBRO QUINTO 175


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Maravigliossi allor Penteo assai,
     E dentro al cor nascose la sua ira,
     E disse: Palemon, gran ragion hai
     Di mal volere a chi per te sospira;
     Ma d’altra foggia ti farò omai:
     Però come tu vuo’ così ti gira,
     Prendi come ti piace ogni vantaggio,
     Chè di te vincere ho fermo coraggio.

75


Ciaschedun chiama in suo aiuto Marte,
     E Venere ed Emilia insiememente,
     Ed imprometton doni, e d’altra parte
     Ciascun si reca dentro alla sua mente
     La nobiltà, l’ardire e la molta arte
     Delle battaglie, e ’l ferir prestamente:
     E l’uno in ver dell’altro de’ baroni
     S’andarono a fedir come dragoni.

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Gli scudi in braccio, e le spade impugnate,
     Sopra l’erbette l’un l’altro ferendo,
     Senza aver più l’un dell’altro pietate,
     Si gieno i due baroni, e ricoprendo,
     Tutte l’armi s’avevano spezzate,
     Per la lunga battaglia contendendo;
     E poco s’era ancora conosciuto
     Che alcun vantaggio fra lor fosse suto.