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112 LA TESEIDE


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Non sai tu Peritoo come l’andare
     Attorno per lo mondo pien d’affanni
     M’è conceduto? E’ ti dee ricordare
     Che trapassati ancor non son due anni
     Che sei gran re per lo nostro operare
     Fur morti a Tebe, e grandissimi danni
     N’ebbon gli Argivi e popoli altri assai,
     Perchè odiati sarem sempre mai.

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E oltre a ciò gl’iddii ci sono avversi,
     Come tu sai; antica nimistate
     Serva Giunon ver noi, e die’ perversi
     Mali a color che passar questa etate;
     E noi ancor perseguendo ha sommersi,
     Come tu vedi, in infelicitate
     Strema: Ercole nè Bacco ci aiuta:
     Perch’io tengo mia vita per perduta.

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Queste parole facea dire amore;
     Ma Peritoo non le conoscea,
     Siccome quel che non sapea l’ardore
     Che per Emilia dentro l’accendea;
     E però pur con purità di core
     Lui confortava, e spesso gli dicea:
     Deh non pensar che ti fallin gl’iddii,
     Che tu non abbi ancor quel che disii.