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106 | LA TESEIDE |
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In questo tempo un nobil giovinetto,
Chiamato Peritoo, venne a vedere
Teseo suo caro amico, e con diletto
Un dì si poson parlando a sedere:
E ragionando, a Teseo venne detto
De’ due Tebani, i qua’ facea tenere
Imprigionati, Arcita e Palemone,
Ciaschedun grande e nobile barone.
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Allora Peritoo prese a pregare
Che gli dovesse far veder costoro:
Perchè Teseo per lor fece mandare,
E gli fece venir senza dimoro:
Essi eran belli e di nobile affare,
E ben parea la gentilezza loro
Nella forma e nell’abito che avieno,
Posto che alquanto scoloriti sieno.
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Era Palemon grande e ben membruto,
Brunetto alquanto e nell’aspetto lieto,
Con dolce sguardo, e nel parlare arguto,
E ne’ sembianti umíle e mansueto
Poichè fu innamorato divenuto:
D’alto intelletto e d’operar segreto;
Di pel rossetto ed assai grazïoso,
Di moto grave e di [ardire]Fonte/commento: OPAL copioso.