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LIBRO SECONDO 83


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E sopra lor carissimi ornamenti,
     Quali a ciascun di lor si confacea,
     Armi, corone, scettri e vestimenti
     Di quelle donne ciascuna ponea:
     E dietro a tutti, con pianti dolenti,
     Ne’ roghi ornati fuoco si mettea,
     Dicendo versi di maniere assai
     Appartenenti tutti a tristi guai.

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E ’n cotal guisa la turba piagnente
     Con fuochi i morti corpi consumaro;
     E poi le cener diligentemente
     Dentro dell’urne con dolore amaro,
     Che avien portate, miser di presente,
     E per portarle ad Argo le serbaro:
     Ma prima giro in Tebe; e non potendo
     Altra vendetta far, la giro ardendo.

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Quindi a Teseo tornata una di loro
     Incominciò: valoroso signore,
     Della vendetta ch’hai fatta, e ristoro
     Del nostro incomprensibile dolore,
     Grazia ti rendan gl’iddii, e coloro
     Ch’hanno od avranno mai di ciò valore:
     E noi in ciò ch’è in femmina potere,
     L’onestà salva, siamo al tuo piacere.