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SOPRA DANTE 79

bollono nel sangue, vanno a mille a mille, Saettando quale anima, de’ miseri dannati, si svelle Del sangue, cioè esce, più che sua colpa sortille, e per queste parole, e ancora per più altre seguenti, appare, che secondochè la violenza commessa è stata più e men grave, ha la giustizia di Dio voluto l’anime in quel sangue bogliente essere più e meno tuffate.

Noi ci appressammo a quelle fiere snelle,

cioè leggieri: e chiamale fiere, perciocchè sono mezzi uomini e mezze bestie, Chiron prese uno strale, cioè una saetta, e con la cocca, di quello, Fece la barba, la quale gli ricopriva la bocca, indietro alle mascelle; e ciò fece acciocchè essa non impedisse le sue parole.

Quando s’ebbe scoperta la gran bocca,
Disse a’ compagni: siete voi accorti,

Che quel di dietro, che era l’autore, muove, co’ piedi, ciò che tocca? andando,

Così non soglion fare i piè de’ morti,

cioè dell’anime partite da’ corpi morti.

E ’l mio buon duca, che già gli era al petto,

pervenuto, Ove le due nature, cioè l’umana e la bestiale, son consorti, per congiunzione, Rispose: ben, è vero che egli muove ogni cosa che tocca, perciocchè egli, è vivo, e sì soletto, come tu mi vedi,

Mostrargli mi convien la valle buia:

d’inferno, Necessità il conduce, in quanto come altra volta è detto, è di necessita in questa forma, nella quale va l’autore, andare a chi vuole uscire