Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo III, 1832.djvu/85


SOPRA DANTE 77

co; e quello liquefatto, gli entrò per i pori, e misegli una sì fatta rabbia addosso, che esso composto un gran fuoco, volontariamente per morire vi si gittò entro, e in quel morì: e così fece Nesso, dopo la sua morte, la vendetta di sè egli stesso. La bella Deianìra fu figliuola d’Oeneo re di Calidonia, e fu ragguardevole vergine per singular bellezza, tanto che molti giovani nobili la desiderarono e domandaron per moglie: ma dopo molte cose, essendo stata promessa ad Acheloo fiume, e ultimamente conceduta ad Ercole domandantela, nacque guerra tra Acheloo e Ercole: ma essendo Acheloo vinto da Ercole, ne rimase Ercole in pacifica possessione. Dice Teodonzio, che la guerra la quale fu tra Ercole e Acheloo fiume, fu in questa maniera: che rigando Acheloo Calidonia con due alvei, e per questo molto alcuna volta per le piove la provincia crescendo guastasse, fu ad Ercole addomandante Deianira, posta da Oeneo padre di lei questa condizione, che egli la poteva avere, dove recasse Acheloo in un solo alveo, e quello sì d’argini forti chiudesse, che egli crescendo non potesse guastare la contrada: la qual cosa Ercole con grandissima fatica fece: e così essendo vincitore del geminato corso d’Acheloo ebbe Deianira. Costei è quella di cui di sopra è detto, che ad Ercole mandò la camicia di Nesso. E quel, Centauro, di mezzo ch’al petto si mira,

È ’l gran Chirone, il qual nudrì Achille:

questo Chirone non fu de’ figliuoli d’Issione, ma fu secondochè ad alcun piace, figliuolo di Saturno e di Fillira, comechè Lattanzio dica che la madre di lui