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246 COMENTO DEL BOCCACCI

cosa l’autore, siccome colui al quale toccava, turbato e col viso levato al cielo, quasi della pazienza di Dio dolendosi disse: E i tre, cioè quelle tre ombre, che ciò inteser per risposta, fatta alla lor domanda,

Guardar l’un l’altro, come al ver si guata,

cioè turbati, dando piena fede alle parole. Se l’altre volte. Qui comincia la settima parte di questo canto, nella quale poichè l’autore ha risposto alla lor domanda, ed egli pone un prego fattogli da loro, e la lor partita dicendo, Se l’altre volte, che tu rispondi altrui, sì poco ti costa, come al presente ha fatto,

Risposer tutti, il satisfare altrui,
Felice te che sì parli a tua posta.

Però se campi, cioè se esci, d’esti luoghi bui, cioè oscuri dell’inferno,

E torni a riveder le belle stelle,

su nel mondo, Quando ti gioverà, cioè diletterà, dicere, io fui, in inferno,

Fa’ che di noi alla gente favelle,

non in dire come noi siam qui in eterno supplicio per lo nostro peccato, ma come ne cale dell’onore della nostra città, e duolci d’udire, che cortesia e valor si sia partita di quella: Indi rupper la ruota, cioè il cerchio che fatto avean di sè, come di sopra è detto; e chiamala ruota, perciocchè continuamente si rotavano e volgeano, e a fuggirsi, cioè in guisa d’uomini che fuggissero a tornarsi alla loro schiera,

Alie sembiar le gambe loro snelle,