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SOPRA DANTE 243

dolendosi delle sue colpe, e andando alla penitenza, e però segue, e vo pe’ dolci pomi, della beata vita,

Promessi a me per lo verace duca:

cioè Virgilio, quando gli disse nel primo canto,

Ond’io, per lo tuo me’, penso e discerno ec.

Ma fino al centro, della terra, cioè infino al profondo dell’inferno, pria convien ch’io tomi, cioè discenda: la cagione perchè ciò gli convenga fare, è più volte nelle cose precedenti stata mostrata. Se lungamente. Qui comincia la sesta parte del presente canto, nella quale poichè l’autore ha dimostrato quel che a lor rispondesse, ed egli scrive una domanda fattagli da loro alla sua risposta, e dice, Se lungamente, cioè per molti anni, l’anima conduca Le membra tue, cioè ti servi in vita, rispose quegli allora, cioè messer Iacopo,

E se la fama tua dopo te luca,

per due cose lo scongiura, disiderate molto da’ mortali, e da dover piegare ciascuno a dover dire quello di che domandato è, Cortesia, e valor, cortesia par che consista negli atti civili, cioè nel vivere insieme liberalmente e lietamente, e fare onore a tutti secondo la possibilità, valore par che riguardi più all’onore della repubblica, all’altezza dell’imprese, e ancora agli esercizii dell’arme, nelle quali costoro furono onorevoli e magnifichi cittadini, di’ se dimora,

Nella nostra città, siccome suole,

quando noi vivevamo,

O se del tutto se n’ è gita fuora,