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SOPRA DANTE 239

quali, se il misero marito lascia nella sua casa entrare e usare, non è senza pericolo della pudicizia, e se egli vieterà che essi non v’entrino, incontanente la moglie si reputa ingiuriata in ciò, che il marito mostra d’aver sospeccion di lei, Ma che utilità è la diligente guardia, conciosiacosachè la impudica moglie non si possa guardare, e la pudica non bisogni: la necessità è mal fedel guardiana della castità; e quella donna è veramente pudica, alla quale è stata copia di poter peccare, e non ha voluto: la bella donna leggiermente è amata, la non bella leggiermente è disprezzata e avuta a vile; e malagevolmente è guardata quella che molti amano; e molesta cosa è a possedere quella la quale da tutti è disprezzata; con minor miseria si possiede quella la quale è reputata sozza, che non si guarda quella la quale è reputata bella; niuna cosa è sicura, che sia da tutti i desiderii del popolo desiderata; perciocchè alcuno a doverla possedere si sforza di dover piacere con la sua bellezza, alcuno altro col suo ingegno, e alcuni con la piacevolezza de’ suoi costumi, e certi sono che con la loro liberalità la sollecitano; e alcuna volta è presa quella cosa la quale d’ogni parte è combattuta. E se per avventura alcuni quella dicono da dovere esser presa, e per la dispensazion della casa, e ancora per le consolazioni che di lei si deono aspettar nelle infermità, e similmente per fuggire la sollicitudine della cura familiare: tutte queste cose farà molto meglio un fedel servo, il quale è ubbidiente alla volontà del suo signore, che non farà la moglie, la quale allora sè estima d’esser donna, quando fa contro alla volontà