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SOPRA DANTE 193

e per i suoi discendenti doveva essere il tempo usato: e perciocchè Adamo nel principio della sua creazione ottimamente alcuno spazio di tempo adoperò, e questo fu tanto quanto egli stelle infra i termini comandatigli da Dio, vuole l’autore essere la testa, cioè il cominciamento del tempo, d’oro, cioè carissimo, e bello e puro, siccome l’oro è più prezioso che alcuno metallo; e così intenderemo per questa testa d’oro il primo stato dell’umana generazione, il quale fu puro e innocente, e per conseguente carissimo. Dice appresso, che puro argento sono le braccia e ’l petto di questa statua, volendo per questo disegnare, che quanto l’ariento è più lucido metallo che l’oro, in quanto egli è bianchissimo, e il bianco è quel colore che più ha di chiarezza, così dopo la innocenza de’ primi parenti l’umana generazione essere divenuta più apparente e più chiara che prima non era; intantochè mentre i primi parenti servarono il comandamento di Dio, essi furono soli e senza alcuna successione, ma dopo il comandamento passato, cacciati del paradiso, e venuti nella terra abitabile, generaron figliuoli e successori assai; per la qual cosa in processo di tempo apparve nella sua moltitudine la chiarezza della generazione umana, la quale quantunque più bellezza mostrasse di sè, non fu però cara nè da pregiare, quanto lo stato primo figurato per l’oro; e per questo la figura di metallo molto men prezioso che l’oro. Oltre a ciò dice, questa statua esser di rame infino alla inforcatura, volendone per questo dimostrare in processo di tempo, dopo la chiarezza della moltitudine ampliata sopra la terra.

com. di dante T. III. 13