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164 COMENTO DEL BOCCACCI

ro (ed è un promontorio, il quale è dalla parte opposita chiamato Abila nel Morrocco, vicino ad una città chiamata Setta), si rompesse, e per quella rottura si desse la via al mare Oceano ad entrare infra la terra, come entrato il veggiamo, e avere occupato grandissima quantità del mondo occidentale: alla qual cosa fare non è da credere che acqua si creasse di nuovo, ma essere convenuto, che di quella del mare Oceano questo mare Mediterraneo si sia riempiuto: convenne adunque che da alcuna altra parte del mondo più rilevata l’acque si partissero, e venissero in questo mare; e partendosi lasciassero alcuna parte della terra la quale coprivano scoperta, e alcuna parte del mare la quale era molto profonda meno profonda; e di quelle parti della terra che scoperte rimasero, si può credere essere state le contrade di Libia, d’Etiopia e di Numidia, le quali arenose si trovano; e così ancora dì quelle d’Asia: e che ciò possa essere stato vero, si puote ancora comprendere per quello che Pomponio Mela scrive nella sua Cosmografia, nella quale parlando della provincia, o del regno di Numidia, scrive in alcuna parte di quello trovarsi molte conche marine, ed essersi già trovate áncore e altri strumenti nautici, siccome talvolta da’ navicanti gittati nel mare si lasciano per tempesta o per altri casi: le quali cose assai ben paiono testimoniare quivi altra volta essere stato mare; e perciò venendo ad alcuna conclusione, si può dire non essere stata quella contrada prodotta dalla natura fuori dell’uso dell’umana generazione, ma essere, per lo avere il mare, che quivi era e navicavasi, per