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122 COMENTO DEL BOCCACCI

quella voi mangerete le mense vostre. Col quale tristo annunzio di futuro danno, Enea quasi cacciato, si partì di quelle isole verso Italia navicando: e sono quelle isole, le quali solevano essere nominate Plote, però chiamate Strofade, perciocchè insino a quelle furono le dette Arpie, essendo state cacciate dalla mensa di Fineo re d’Arcadia, seguite da Zeto e d’Achelai; e perciocchè essi quivi per comandamento fecero fine alla caccia, e tornaronsi indietro, sono l’isole chiamate Strofade, il qual nome suona in latino conversione. Di queste Arpie si dirà alquanto più distesamente, la dove il senso allegorico del presente canto si dimostrerà. E così avendo per molte cose l’autor dimostrata la qualità di questo bosco, seguita, E ’l buon maestro, dove comincia la seconda parte di questo canto, nella quale l’autore scrive un’ammirazione la quale ebbe, e dalla quale per lo ammaestramento di Virgilio si solvette: e parla con uno spirito, il quale gli manifesta chi egli è, e come quivi e perchè in piante salvatiche mutati sieno: e dividesi questa parte in nove; nella prima Virgilio gli dimostra in qual girone egli è: nella seconda si maraviglia l’autore d’udir trar guai, e non veder da cui: nella terza Virgilio gli mostra come da questa maraviglia si solva: nella quarta l’autore fa quello che Virgilio gli dice: nella quinta lo spirito schiantato si rammarica: nella sesta Virgilio il consola, e domandalo chi egli è: nella settima lo spirito dice chi egli è: nella ottava il domanda Virgilio, come in quelle piante si leghino, e se alcuna se ne scioglie mai: nella nona lo spirito risponde alla