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SOPRA DANTE 115

chinevoli ad ogni male, siccome noi veggiamo essere i masnadieri, e’ soldati e gli altri ministri delle scellerate cose, alle forze e alla fede de’ quali incontanente ricorre colui, il quale tirannescamente occupa alcun paese. E dicono alcuni in singularità di questi, i quali le favole dicono essere stati generati da Issione, che essi furono nobili cavalieri di Tessaglia, e i primi i quali domarono, e infrenarono, e cavalcarono cavalli; e perciocchè cento ne ragunò Issione insieme, furono chiamati Centauri, quasi cento armati, o cento Marti, perciocchè inarios in greco viene a dire Marte in latino, ovvero piuttosto cento aure; perciocchè siccome il vento velocemente vola, così costoro sopra i cavalli velocemente correvano: ma questa etimologia è piuttosto adattala a vocaboli latini che a grechi, e quantunque ella paia potersi tollerare, non credo però i Greci avere questo sentimento del nome de’ Centauri. E perciocchè essi sono figurati mezzi uomini e mezzi cavalli, racconta di loro Servio una cotal favola, in dimostrazione donde ciò avesse principio, e dice: che essendo certi buoi d’un re di Tessaglia fieramente stimolati da mosconi, e per questo essersi messi in fuga, il detto re comandò a certi suoi uomini d’arme gli seguissero, i quali non potendo appiè correre quanto i buoi, saliti a cavallo, e giuntigli, gli volsono indietro, e abbeverando essi i lor cavalli nel fiume di Peneo, e tenendo i cavalli le teste chinate nel fiume, furono da quelli della contrada veduti solamente la persona dell’uomo, e la parte posteriore de’ cavalli; e da quei cotali, i quali non erano usi di ciò vedere, furono stimati essere