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SOPRA DANTE 105

tre predetti principi, poco perseverò nella pace; perciocchè raccettando i fuggitivi, i quali erano rimasi degli eserciti di Bruto e di Cassio, fu giudicato nemico della repubblica; per la qual cosa avendo trecentocinquanta navi armate, primieramente Menna suo liberto con sessanta navi da lui ribellato passò nelle parti d’Ottaviano: appresso Statilio Tauro combattè in naval battaglia contro a Menecrate, uno de’ duchi di Sesto, e sconfisselo: e Ottaviano Cesare ancora combattendo contro a' Pompeiani gli sconfisse: appresso M. Agrippa similmente tra Melazzo e Lipari combattè contro a Pompeo e contro a Democare e vinsegli; e nel terzo di trenta navi sommerse in mare o prese, e Pompeo si fuggì a Messina, e Cesare incontanente trapassò a Tauromena; e quivi nella prima giunta fieramente afflisse Pompeo e’suoi; e in quella rotta molte navi furono affondate; e Pompeo perdutavi molta della sua gente, se ne rifuggì in Italia; poi ancora ricolte insieme le sue navi, essendo Agrippa venuto in Cicilia; e Ottaviano veggendo l’armata di Pompeo ordinata, comandò al detto Agrippa che contro ad essa andasse, il quale atrocissimamente commessa co’ nemici la battaglia, vinse i Pompeiani, e nel torno di centosessantatrè navi prese e affondò, e Pompeo si fuggì con forse diciotto, con gran fatica scampato delle mani de’ nemici: che molte parole? Colui che poco avanti era signore di trecentocinquanta navi, con sei o con sette si fuggì in Asia. Ultimamente sforzandosi in Grecia di rifare il suo esercito, e quivi essendo venuto Marco Antonio, e avendo sentito come esso era stato vin-