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72 COMENTO DEL BOCCACCI

uomini io questo usino il giudicio della ragione, gli occhi nostri medesimi ce ne son testimoni: perciocchè dove essi la ragion seguitando, dovrebber quel modo a sè medesimi porre, il quale essi veggiono la natura aver posto agli animali bruti, in ciò che possono o sanno in contrario si sforzano.

Noi leggiamo che in Roma fu un giovane chiamato Spurina, il quale quantunque avesse tutta la persona bella, avea oltre ad ogni altro mortale il viso bellissimo, in tanto che poche donne erano, che di tanta costanza fossero, che vedendolo non si commovessono a desiderare i suoi abbracciamenti: della qual cosa accorgendosi egli, per non esser cagione che alcuna incautamente la sua onestà contaminasse con appetito men che onesto preso un coltello, tutto il bel viso si guastò, rendendolo non men con le fedite deforme, che formoso fatto l’avessero le mani graziose della natura. In verità laudevole cosa fu questa, da doverla con perpetua commendazione gloriare: ma i moderni giovani fanno tutto il contrario, i costumi de’ quali avere alquanto morsi, non fia loro per avventura disutile, e potrà esser piacevole ad altrui. E acciocchè io non mi stenda troppo, mi piace di lasciare la sollecitudine, la qual pongono gran parte del tempo perdendo appo il barbiere in farsi pettinare la zazzera, in far la forfecchina, in levar questo peluzzo di quindi, e rivolger quell’altro altrove, in far che alcuno del tutto non occupi la bocca, e in ispecchiarsi, azzimarsi, e licchigarsi e scrinarsi i capelli, ora in forma barbariccia lasciandoli crescere, attrecciandoli, avvolgendoseli alla testa, e talora so-