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SOPRA DANTE 45

cose cognoscere e sapere. Venere similemente diceva: io sono dea d’amore: se tu dai, come a più degna, a me il pomo, io ti farò avere l’amore e la grazia della più bella donna del mondo. Le quali udite da Paris, dopo alcuna diliberazione, egli diede il pomo a Venere, siccome a più degna. Per la qual cosa, come appresso si dirà, egli ebbe Elena. Fu costui, secondochè Servio dice essere stato da Nerone raccontato nella sua Troica, fortissimo: intantochè esso nelle contenzioni agonali, le quali si facevano a Troia, esso vinceva ogni uomo, ed Ettor medesimo: il quale turbatosi d’essere da lui stato vinto, credendo lui essere un pastore, messo mano ad un coltello il volle uccidere: e arebbel fatto, se non che Paris, che già da’ suoi nutritori saputo l’avea, gridò forte: io sou tuo fratello; e che ciò fosse vero provò, mostrate le sue crepunde1, le quali Ecuba vedute conobbe; e così fu riconosciuto, e ricevuto nella casa reale di Priamo suo padre. Nella quale non guari di tempo dimorò, che essendo per mandato di Priamo composte venti navi, sotto spezie d’ambasciadore a raddomandare Esiona fu mandato in Grecia; dove alcuni vogliono, e tra questi è Ovidio nelle sue pistole, che esso fosse ricevuto e onorato da Menelao. Ma altri dicono, lui essere in Lacedemonia venuto, non essendovi Menelao, e di quindi alla fama della bellezza d’Elena essere andato in Isparta, e quella avere combattuta il primo anno del regno d’Agamennone, non essen-

  1. Crepunde.