Pagina:Boccaccio - Il comento sopra la Commedia di Dante Alighieri di Giovanni Boccaccio nuovamente corretto sopra un testo a penna. Tomo II, 1831.djvu/46

42 COMENTO DEL BOCCACCI

essere occulto a Deidamia, figliuola di Lìcomede, cioè che egli fosse maschio, col quale essa preso tempo atto a ciò si giacque, e per la comodità la quale aveva di questo suo piacere, ad alcuna persona non manifestava quello essere che essa avea conosciuto. E tanto continuò la lor dimestichezza, che essa di lui concepette un figliuolo, il quale poi chiamaron Pirro. Ma poichè i Greci ebbero tutti fatta congiurazione contro a’ Troiani, avendo per risponso avuto non potersi Troia prendere senza Achille, messisi ad investigare di lui, con la sagacità d’Ulisse fu trovato e menato a Troia: dove andando prese più città di nemici e grandissima preda, e una figliuola del sacerdote d’Apolline, la qual donò ad Agamennone, e un’altra che presa n’avea, chiamata Briseida, guardò per sè. Ed essendo convenuto per risponso degli iddii, che Agamennone avesse la sua restituita al padre, tolse Briseida ad Achille: della qual cosa turbato Achille, non si poteva fare, nè per preghi nè per consiglio, che egli volesse combattere contro a’ Troiani. Perchè essendo i Greci un dì fieramente malmenati da’ Troiani, avendo egli concedute le sue armi e il carro a Patroclo, e Patroclo essendo stato ucciso da Ettore, turbato s’armò: e vinto e ucciso Ettore, e strascinatolo, e poi tenutolo senza sepoltura dodici dì, e ultimamente rendutolo a Priamo; e poi perseverando nel combattere, avendo ucciso Troilo fratello di Ettore, suspicò Ecuba, costui non doverle alcun de’ figliuoli lasciare, perchè con lui tenne segreto trattato di dovergli dare Polissena sua figliuola per moglie, dove egli le promettesse più non pren-