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SOPRA DANTE 37

una ingiuriosa parola. È il vero che di questi venti anni non fu l’assedio continuato intorno ad Ilione, se non i dieci ultimi anni: e però si può intendere, li dieci primi essersi consumati, e nel raddomandare Elena, il che più volte per ambasceria fecero, e nel sommuovere tutta Grecia alla impresa contro a’ Troiani, e nel dar ordine e nel fare l’apparecchio delle cose opportune a tanta guerra. E il vero che gli ultimi diece furono molto piggiori che i primi, perciocchè in essi furono dintorno ad Ilione fatte molte battaglie, e in esse furono uccisi molti valenti uomini e popolo assai.

Elena, fingono i poeti essere stata figliuola di Giove e di Leda moglie di Tindaro re d’Oebalia, e lui dicono in forma di cigno, con lei, bellissima donna e madre d’Elena, esser giaciuto, narrando in questa forma la favola di Giove ec. Ma le istorie vogliono lei essere stata figliuola di Tindaro re d’Oebalia e dì Leda, e sirocchia di Castore e di Polluce. Fu la bellezza di costei tanto oltre ad ogn’altra maravigliosa, che ella non solamente a discriversi con la penna faticò il divino ingegno d’Omero, ma ella ancora molti solenni dipintori e più intagliatori per maestero famosissimi stancò: e intra gli altri, siccome Tullio nel secondo dell’arte vecchia scrive, fu Zeusis Eracleate, il quale per ingegno e per arte tutti i suoi contemporanei e molti de’ predecessori trapassò. Questi condotto con grandissimo prezzo da’ Crotoniesi a dover la sua effigie col pennello dimostrare, ogni vigilanza pose, premendo con gran fatica d’animo tutte le forze dell’ingegno suo; e non avendo alcun