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298 COMENTO DEL BOCCACCI

perciocchè la ragione il fece volgere in altra parte, che in quella donde dovea mostrarsi il Gorgone, cioè il fece volgere ad altro studio, che a riguardare le vanità temporali, e a porvi l’animo: il che pregava il Salmista quando diceva, Averte oculos meos, ne videant vanitatem, cioè con affetto riguardino costoro le cose temporali, le quali son tutte vane, come dice l’Ecclesiaste, Vanitas vanitatum, et omnia vanitas. E non solamente fu la ragion contenta d’avergli imposto che con le mani gli occhi chiudesse, ma essa ancora con le sue proprie gliele chiuse. E non dobbiam qui intendere degli occhi corporali, ma delle nostre affezioni mosse e sospinte da due potenze dell’anima, cioè dall’appetito irascibile e dal concupiscibile: questi son da chiuder con le mani, cioè con l’operazioni della ragione, le quali quante volte questi appetiti raffrenerà, e adopereranno che l’uomo più che il dovere non s’adiri o concupisca, tante cesserà che il Gorgone veder non si possa, cioè non si caggia nella ostinazione: e seguita di questo, che a coloro i quali con fermo animo seguitano la ragione, Iddio dovunque lor bisogna manda il suo sussidio, il quale in questo luogo l’autore figura per l’angelo, il quale aperse la porta: ed è questo divino aiuto di tanta virtù e di tanta potenza, che ogni infernale arroganza, i demoni, le furie, il Gorgone, e l’anime de’ dannati, pien di paura e di sbigottimento, impetuosamente gli fuggon davante, lasciando aperta ed espedita la via a dover poter vedere e conoscere ciò, che per la lor salute bisogna a coloro i quali sperano in lui: e quelito credo che sia