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284 COMENTO DEL BOCCACCI

nere, come gli altri facevano che v’entravano, non fu voluto ricevere, ma essere alla ragione e a lui stata serrata la porta, non di Dite ma dello intelletto, da’ loro avversarii, i quali con ogni lor forza e con tutto il loro ingegno adoperano, che alcuno conoscer non possa quello che, conosciuto, gli sia cagione di schifare la sua perdizione, e quel seguire che sua salute sia: che per altro non si curerebbe: demonio che l’uomo conoscesse il vizio, e ancora la pena apparecchiata a quello, se non fosse che vede che, per lo conoscere, l’uom si guarda di non cadere, e divien più costante contro alle sue tentazioni; e non conoscendolo ancora, e non essendo tanto pienamente informato, quanto bisogno fa a ciascuno che intera contrizion vuole avere, e per conseguente pervenire ben disposto alla confessione, s’ingegna di doverlo far cadere nella ostinazione, acciocchè più avanti non vada a quello che sua salute può essere. E perciocchè negli animi i quali sono in pendulo e spaventati, più leggiermente s’imprime questa maladizione, cioè l’ostinazione, vegnono le tre furie infernali orribili a vedere, e con pianti e con romore, e da loro è chiamato il Gorgone, cioè la ostinazione, cioè per quegli romori s’ingegnano d’occupare con questo vizio il petto dell’autore; ma per l’opera e dimostrazion della ragione ciò non avviene, anzi piuttosto è da lui la sua origine conosciuta, e dimostrata a noi.

Alla qual dimostrazione voler con minor difficultà comprendere, è da vedere chi fossero queste tre furie infernali, i nomi loro e’ loro effetti, secondochè sentirono gli antichi poeti. Furono adunque le furie tre,